Grande serata futurista. Firenze 12 Dicembre 1913

Resoconto sintetico (fisico e spirituale) della battaglia – Da Lacerba

 

Da una parte (sul palcoscenico):

2 poeti (Marinetti, Cangiullo)

3 pittori (Boccioni, Carrà, Soffici)

1 antifilosofo (Papini)

1 immoralista (Tavolato)

1 volontario occasionale (Scarpelli).

Armi: Coraggio, Strafottenza, Disinvoltura, Idee nuove, Insulti necessari,

Buoni consigli, Poesia originale.

Stati d’animo: Disgusto per la bestialità dominante Soddisfazione estetica

per lo spettacolo magnifico della folla contrastata e infuriata.

Alleati: Gruppi di amici e simpatizzanti (giovani,operai) in due o tre

palchi e in platea. Molto chiasso e poca energia. Per far cessare il rumore

ne facevan dell’altro. Disorganizzazione. Gettito di fiori. Battimani senza

continuità. Ci volevano cazzotti. Bisognava fare sgombrare i palchi

più indecenti.

Feriti: Un ferito (Marinetti).

Risultati: Irritazione del pubblico che voleva ascoltare. – Aumento di

simpatie per il futurismo. – Conversioni immediate al futurismo. – Vergogna

postuma di gran parte della cittadinanza. – Rimproveri di tutti i giornali

alla vigliaccheria stupida degli spettatori. – Grande gioia dei futuristi.

Dall’altra parte (nella sala):

5000 nemici:

Clericali (per la morale e la religione).

Borghesi (in difesa de’ luoghi comuni).

Studenti (per difender Mazzoni, sobillati dai professori).

Liberali (per vendicare il loro presidente ecc.).

Aristocratici (beceri più degli altri).

Virtuisti (Cristiani (?) che insultano e si vendicano).

Giornalisti (indifferenti, ironici).

Poliziotti (inattivi).

Beceri (presi a nolo).

Armi: Patate, carote, cipolle, assafetida, torsoli, acciughe, sardine, uova,

pattona, sputi, mele, castagne, pastasciutta, lampadine elettriche, fagioli, ceci.

Trombettine, trombe d’automobile, corni, raganelle, chiavi ecc.

Stati d’animo: Voglia di far chiasso. Becerismo scatenato. Volgarità finalmente

traboccante nell’impunità. Odi personali. Risentimenti postumi.

Ebrezza d’essere in molti contro pochi. Cretinismo furioso. Vigliaccheria in

libertà. Sfogo degli inferiori contro i superiori. Paura di far parlare. Vendetta

contro colpi vecchi e nuovi. Asinità. Bovità. Pecorinità. Maialità.

Alleati: La teppa fuori e le guardie dentro.

Feriti: Molti feriti in platea (dai loro compagni dei palchi).

Risultati: Noia, Stanchezza, Spese, Spolmonatura, Insulti reciproci fra

gli spettatori. Fuga generale. (All’uscita i futuristi non trovarono un solo

nemico e neppure per la città e per i caffé).

Da: “Lacerba”, 1913, I

Filippo Tommaso Marinetti
Marinetti nella redazione della rivista poesia,

 

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