Poesie di Mina Cappussi poetessa d'azione

Mina Cappussi, giornalista, docente e poetessa d'azione
La poetessa d'azione e giornalista Mina Cappussi qui relatrice presso la Camera dei Deputati 20/05/2012

1) Non fa Poesia un corvo sul tetto del Pullmino 2) Delirio d’Ispirazione 3) Orfica Emera 4) Ingorgo di auto-anime 5) Pieghe in itinere 6) Esageometrie di calibro 7) Urla la coscienza 8) Sfumature di colore 9) Paure

Mina Cappussi biografia  

1) NON FA POESIA UN CORVO SUL TETTO DEL PULLMINO

Dirimo segnali di fumo discussi mosaici di emozioni tra sole e dolore che gronda istanti di fuoco. Non fa poesia un corvo sul tetto del pullmino: mi dico che sbaglio a cercare versi nell’ordinario. Chiedo memorie di eroi, battaglie, vestali, profezie, epica magnificenza. Intanto il corvo batte ticchettio lancinante d’usura. Profili montani solleticano suggestioni; innevate cime, in lontananza sfuocate su ghiande affacciate al balcone. Un’auto sfreccia - Ancora? - Non fa poesia ma il ritmo disegna incanti tra cielo e cuore in prospettiva. Dall’uscio, traballante, appare un vecchio lo sguardo perso, il corpo cadente scruta il corvo e vede i suoi anni che ingentilisce il tempo bugiardo di gioventù. Abbandona il corvo il blu del pullmino nero si perde nel nero Matese. Manca ispirazione stamane rinuncio al verso e torno a sognare 15 marzo 2014 I versi fanno parte di un nuovo filone poetico che “fotografa” la realtà, “scrivendo” immagini e frammentando visuali. E’ la “Fotopoesia”, il canto dell’anima nella società dell’immagine.

2) DELIRIO D’ISPIRAZIONE

Squilibrio mentale incendia riverberi d’ignoto pigiando anima-tasti. Affondo coscienza d’infiniti mondi su visione d’interiore-cosmo. Capogiri-sussulto mi perdo d’immenso, sospeso, immobile Sé. Arde passione di vita, incanto di smisurati cieli, brivido-caldo d’ingegni. Ecco, arriva Poesia: essa è pazzia di intensa filosofia, canto che ammalia e atterrisce, cuore-espansione in diesis-acquatta-sussurra febbre che brucia di deliranti incanti, viscere-contorce, sputa-nel-buio, dolore intenso si fa visione elettrica, dimensione sale: ardore impone scacchiera-scelte il canto si fa acuto, ispirazione urla…parole. E io, scrivo. domenica 9 febbraio 2014

3) ORFICA EMERA

Notte che invochi sospinte presenze, suggelli canti di corolle spente, apri varchi scarni tra spiriti-anime pallidi di sogno-memorie. Notte che gelo-rapisci sottese gemme di carico umore, instilli passioni annerite, di fumo-impluvio accogliente e caldo. Notte che vegli Emera immutata ancella, orizzonti di assenze-luci in Ade, bastioni di punte-emozioni scoccare improvvide saette-risvegli. 8 luglio 2014

4) INGORGO DI AUTO-ANIME

Auto e anime nella nebbia pullman-Arcaro fugge via blu-scia tra lampioni-sfera grappoli di bianco nel bianco. Bandiere-municipio solitarie e immobili sagome di case interrompono. Platani spogli come dita acuminate-protese-scheletriche alte sulla piazza tra cartelli-pubblicità e segnali. Luce-municipio-ufficio-tecnico portone-chiuso-ore-sette permane immota la bandiera auto profilano scie-movimento. Un uomo incappucciato rapido passa, parlano due all’angolo, ragazzo in attesa fermata plexiglass. Gelido mattino muore solitario, chiusura Bar dei Pentri anima Caffè-Piazza-Roma-Bar-dello-Sport. Lastricato nero piange passati fasti di creatività, scia gialla carica sotto Padre Pio: è lo scuolabus che dà lo start. 11 gennaio 2014, un nebbioso mattino invernale a Bojano I versi fanno parte di un nuovo filone poetico che “fotografa” la realtà, “scrivendo” immagini e frammentando visuali. E’ la “Fotopoesia”, il canto dell’anima nella società dell’immagine.

5) PIEGHE IN ITINERE

Metto in piega pensiero fluttuante dirimo ricami e colori e chiudo la porta. Con gentilezza. Mai affrettarsi quando il tempo incalza in itinere. Mina Cappussi 30 dicembre 2013

Clicca ora su un social media qui sotto a tua scelta e leggi gratis altri cinque testi dell'autrice.

[viral-lock]

6) ESAGEOMETRIE DI CALIBRO.

Reggo lo sguardo di spigoli arrotondati siedo l’alluce tra carpo e metacarpo. Fiuto-odore-di-uomo millanto-finta-indifferenza mi faccio largo tra ali di manovalanza e lo vedo. Si profonde in capriole digitali il testo che arranca tra titolo e coda mentre spara sul web pensiero latente. Esageometrie di indebite distanze costruiscono muri per dividere anime che a volte si incontrano. Respiro avide boccate di irridento fumo: alito-ibrido-inchioda odore-di-uomo-svanito. 13 dicembre 2013

7) URLA LA COSCIENZA

Buongiorno corvo che arrivi nel mattino tinto di rosa, plani sui rami del pino, soffermi lo sguardo sul sole che nasce. E voli via. Riverbero di luce disegna geometrie fluttuanti sul profilo di Monte Crocella, nudo nell’istante che segna l’inizio. Nuvole cangianti spiano risvegli stanchi, sonni morenti che esalano fumo di comignoli. Sulla porta indugia l’operaio, giovane-barista-attende, due-bimbi-rallentano-il-tempo regalando attimi all’ordinario. Il richiamo si fa urgente oltre i sensi; se-tocco-esiste non-c’è-se-non-tocco, mondo-reale proietta ombre. Velocità-sottende-moto cancella-urlo-della-coscienza state-fermi-se-potete siete-regine-e-re-e-non-lo-sapete. Bojano, giovedì 21 novembre 2013

8) SFUMATURE DI COLORE

Nero-viaggia ala-corvo radente, azzurro-attende cielo-fitto incombe, verde-esalta fronde-alberi inquiete, bianco-fonde nuvole-sparse vanno. Rosso-sorride tetti-case sospese. Colori- emozioni sottili-cammini risvegliano e la coscienza domanda risposte criptate in tinta SABATO 21 SETTEMBRE 2013

9) Paure

Tirannidi strali tintinnano grevi scarnificano costrutti abbelliti dal tempo. Disarmonie diacroniche stillano pensieri difformi bucando proiezioni di luce. Druidi intelletti insinuano memorie generazionali cucendo sagome rituali. Nel buio dell’anima violenta paura di prezzati percorsi regna.   Bojano, 24 aprile 2014

10) TANGO

Brivido, tagliente come lama coglie guance radenti respiri sincroni si fondono in nero sussulto. Piacere, di respiro caldo e sensi allertati contatti avocati da pensieri negati. Sensualità dirompe sopita magia confonde-pensiero allude invocate promesse d’incanto. Musica invade intimi spazi appella forze implose; pensiero muore nell’intreccio di corpi. Un attimo, e il respiro tace diventiamo uno e solchiamo il suono che disegna la sala. Respiro in te respiri in me pericolosamente insieme voluttà armonica che guida i passi e abbandona l’anima. Pescara, 2 agosto 2014[/viral-lock]

Mina Cappussi biografia