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Gianfranco Tomei Il Pasolini “Borghese”. Recensione di Alessandro D’Agostini.

Gianfranco Tomei, regista e studioso di cinema, ha dato di recente alle stampe il saggio “Il Pasolini borghese” Edizioni Nuova Cultura, dove ripensa la figura del regista, saggista, giornalista e poeta: personaggio ed “intellettuale impegnato” che non ha mai finito di essere completamento compreso.

Libro di Gianfranco Tomei “Il Pasolini borghese”

È noto come Pierpalo Pasolini fosse tutt’altro che un marxista ortodosso, un comunista ligio ai dogmi del Partito. Ciò non è certo un mistero considerando le sue posizioni pubbliche spesso in attrito, se non in aperta critica, sia col PC che con l’intellighenzia comunista dell’epoca, posizioni queste che gli valsero anche l’espulsione dal PC, ma Tomei nel saggio che gli dedica si spinge oltre: egli ripercorrendo le opere di Pasolini (con particolare attenzione a Teorema, Scritti corsari, Petrolio) va a cogliere e ad unificare tutti quegli elementi che lo distanziano da una visione del proletariato di ascendenza strettamente marxista e mostra come lui fosse un osservatore  e giudice della società capitalista essenzialmente borghese e conservatore.