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Poeti d’Azione. Una possibile definizione.

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I Poeti d’Azione nascono nel 1994, pertanto festeggeranno nel prossimo 2014 i loro 20 anni di attività e d’esistenza. Sono stati fondati da Alessandro D’Agostini, autore che da sempre tenta strade poco battute o inedite per la diffusione della poesia.

I Poeti d’Azione diversamente da molti “praticanti” il verso, non indirizzano i propri sforzi creativi e producono le proprie opere per destinarle esclusivamente alla ristretta cerchia di cultori e intenditori, ma portano la poesia verso il pubblico che intendono scuotere e conquistare. Ritengono che l’arte debba riappropriarsi di una centralità perduta nel mondo di oggi. Il poeta per loro può e deve tornare ad avere un “ruolo sociale”, ruolo che in epoche passate possedeva. Il bardo medioevale, o il cantore di gesta erano la “coscienza” stessa della collettività, coloro che sapevano tramandare oralmente la storia di un popolo e veicolarne la grandezza e i valori intrinseci.

Il poeta Alessandro D'Agostini
Il poeta Alessandro D’Agostini

Dati tali presupposti i Poeti d’Azione, pur potendo talvolta apparire, per l’atteggiamento esteriore o la vis polemica, accostabili ad alcune delle correnti egemoni d’avanguardia del nostro ‘900, traggono linfa e sostanza nella loro “azione”, da tradizioni antichissime.

I poeti d’azione rivendicano il ruolo sociale della figura di artista e la centralità dello stesso nel contesto sociale di una comunità sana.

Rivendicano il diritto per un poeta o per un artista di vivere della propria arte. Aspirazione legittima e giusta cui tendere per realizzare nel corso della propria esistenza compiutamente la propria opera. Una comunità sociale idealmente coesa che abbia alla base valori condivisi naturalmente riconosce la legittimità e la necessità d’esistenza del poeta e dell’artista; ne riconosce altresì “il ruolo” e ne garantisce conseguentemente la sussistenza.

I Poeti d’Azione credono che i poeti e gli artisti possano mettersi alla guida di un popolo come nella storia ci si sono messi conquistatori, re, rivoluzionari. Sarebbe la rivincita di una oppressione millenaria. La liberazione definitiva dell’uomo prigioniero nel mondo perché prigioniero di se stesso.

La loro aspirazione massima è quella di poetizzare lo stato, la società tutta, portando bellezza nei cuori e nelle menti e creatività nei centri di potere spesso sterili e ottusi.Simbolo del Movimento Poeti d'Azione 333 x 333 pixel

Ritengono che il potere cui la parola poetica è portatrice e la forza creativa del poeta siano effettivi. Poteri capaci di sommuovere l’esistente rivoluzionandolo prima, riordinandolo poi.

Per i Poeti d’Azione la poesia è il codice linguistico originario, quello che si parlava quando “desideri e azioni” erano contigui. Il poeta nominava le cose facendole esistere. Aveva il potere di “manifestare il mondo”. Tale potere occulto può tornare a manifestarsi, risvegliato con la poesia che risuonando nella coscienza e raggiungendo i luoghi più riposti dell’essere, le forze inconsce, può giungere a riattivare.

Di Poeti d'Azione

Il Movimento Poeti d'Azione esiste dal 1994 ed è stato fondato dal poeta ed attore Alessandro D'Agostini. *Seguici sui social network!* E non dimenticare di lasciare un tuo commento a questo articolo qui sotto. *Ci teniamo a conoscere la tua opinione!*

5 risposte su “Poeti d’Azione. Una possibile definizione.”

E’ assurdo come talvolta le coincidenze mi portino sempre allo stesso punto. Ho sempre amato scrivere, dare una forma ai pensieri e le fantasie che popolano la mia mente. Soprattutto ritengo che un artista, in questo caso un poeta o uno scrittore, attraverso la propria massima espressione riesca a dare una forma e razionalizzare le proprie patologie, rendendole belle, affascinanti, produttive in un certo senso.

Purtroppo viviamo in un’epoca che da valore solo al profitto. Che esilia chi non si rende produttivo, ancora peggio, lo umilia togliendogli la dignità. La dignità non viene dall’attitudine a massimizzare, a vendere (o vendersi).

La scrittura, la letteratura, è fondamentale pilastro dell’umanità.
Chi non si è formato attraverso essa? Chi non ha improntato la propria esistenza influenzato da un romanzo, un racconto, un saggio?

La letteratura, i poeti, i filosofi di ogni epoca hanno modificato la storia e attraverso le loro parole interpretiamo la nostra vita e influenziamo il nostro tempo.

La nostra società purtroppo ha mercificato anche l’arte . L’arte, che per antonomasia non può essere ”commerciale” non è abbastanza produttiva e ha perso la propria dignità.

Mi viene il voltastomaco quando entro in una libreria e mi volto verso l’angolo dei Best Sellers.

Sono interessata al vostro movimento. In cosa consiste esattamente e come si potrebbe aderire?

Cortese Costanza, ti ringraziamo per le belle parole che ci hai scritto!

Ti risponderemo anche in privato per farti sapere come è possibile collaborare con noi.

La prima cosa da fare è condividere questa pagina nei social network dove sei iscritta cliccando MI PIACE o CONDIVIDI e segnalare questo sito ai tuoi amici potenzialmente interessati.

Ancora grazie e saluti,
Poeti d’Azione

Mi affascina questo atteggiamento romantico “tempestoso e impetuoso”, non so quanto realmente praticabile ma comunque lo sforzo di andare oltre la cerchia sempre più ristretta di 2-300… 500? 1000? intellettuali che si leggono tra di loro e si premiano tra di loro e che al di fuori della cerchia non conosce nessuno, ma proprio nessuno, ma veramente nessuno, neanche gente colta, laureata, che va alle mostre d’arte e vede film impegnati e frequenta l’auditorium… nessuno conosce neanche di nome gli attuali poeti italiani pluripremiati! Con questa realtà bisogna fare i conti.

…Pertanto inizierò dalla cosa più semplice… cioè dalla lettura delle vostre poesie :-)

Vi ho visto ad un incontro qualche mese fa alla elsa morante, e in futuro seguirò con interesse le vostre iniziative… saluti

I poeti sono come i Don Chisciotte di questa disgustosa società.
Come dei cavalieri coraggiosi e generosi credono di aiutare,
forse riescono a farlo ma niente hanno in cambio.
Umilmente subiscono scherno da chi è potente
Poveri poeti di un povero mondo!

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