Lacerba, rivista diretta da Giovanni Papini

Lacerba, rivista diretta da Giovanni Papini – Introduzione al primo numero.

Introibo

Rivista Lacerba di Giovanni Papini.
Pagina di Lacerba, rivista diretta da Giovanni Papini.

1. Le lunghe dimostrazioni razionali non convincono quasi mai quelli che non son convinti prima – per quelli che son d’accordo bastano accenni, tesi, assiomi.
2. Un pensiero che non può esser detto in poche parole non merita d’esser detto.
3. Chi non riconosce agli uomini d’ingegno, agli inseguitori, agli artisti il pieno diritto di contraddirsi da un giorno all’altro non è degno di guardarli.
4. Tutto è nulla, nel mondo, tranne il genio. Le nazioni vadano in isfacelo, crepino di dolore i popoli se ciò è necessario perché un uomo creatore viva e vinca.
5. Le religioni, le morali, le leggi hanno la sola scusa nella fiacchezza e canaglieria degli uomini e nel loro desiderio di star più tranquilli e di conservare alla meglio i loro aggruppamenti. Ma c’è un piano superiore – dell’uomo solo, intelligente e spregiudicato – in cui tutto è permesso e tutto è legittimo. Che lo spirito almeno sia libero!
6. Libertà. Non chiediamo altro; chiediamo soltanto la condizione elementare perché l’io spirituale possa vivere. E anche se dovessimo pagarlo coll’imbecillità saremo liberi.
7. Arte: giustificazione del mondo – contrappeso nella bilancia tragica dell’esistenza. Nostra ragione di essere, di accettar tutto con gioia.
8. Sappiamo troppo, comprendiamo troppo: siamo a un bivio. O ammazzarsi – o combattere, ridere e cantare. Scegliamo questa via – per ora.
9. La vita è tremenda, spesso. Viva la vita!
10. Ogni cosa va chiamata col suo nome. Le cose di cui non si ha il coraggio di parlare francamente dinanzi agli altri sono spesso le più importanti nella vita di tutti.
11. Noi amiamo la verità fino al paradosso (incluso) – la vita fino al male (incluso) – e l’arte fino alla stranezza (inclusa).
12. Di serietà e di buon senso si fa oggi un tale spreco nel mondo, che noi siamo costretti a farne una rigorosa economia. In una società di pinzocheri anche il cinico è necessario.
13. Noi siamo inclinati a stimare il bozzetto più della composizione, il frammento più della statua, l’aforisma più del trattato, e il genio mancato e disgraziato ai grand’uomini olimpici e perfetti venerati dai professori.

Giovanni Papini
Giovanni Papini foto ritratto

14. Queste pagine non hanno affatto lo scopo né di far piacere, né d’istruire, né di risolvere con ponderatezza le più gravi questioni del mondo. Sarà questo un foglio stonato, urtante, spiacevole e personale. Sarà uno sfogo per nostro beneficio e per quelli che non sono del tutto rimbecilliti dagli odierni idealismi, riformismi, umanitarismi, cristianismi e moralismi.
15. Si dirà che siamo ritardatari. Osserveremo soltanto, tanto per fare, che la verità, secondo gli stessi razionalisti, non è soggetta al tempo e aggiungeremo che i Sette Savi, Socrate e Gesù sono ancora un pò più vecchi dei sofisti, di Stendhal, di Nietzsche e di altri “disertori”.
16. Lasciate ogni paura, o voi ch’entrate!

Da: “Lacerba”, 1913, I

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